Racconti Incestuosi: come ho preso mia madre, Genere incesto

« Older   Newer »
  Share  
p3tru
view post Posted on 14/10/2009, 15:31




salve a tutti; mi chiamo Robby(roberto)18 anni, neo patentato, vivo con i miei genitori alla periferia di bologna, in una casetta tutta nostra. Mio padre guadagna bene, mamma ha il suo stipendio, così non mi fanno mancare nulla ed io li ricambio con ottimi voti nello studio. Mio padre Marco è piccoletto, un pò di pancetta, con un pessimo carattere, molto vanitoso e spesso arrogante; il mio rapporto con lui è piuttosto distaccato, abbiamo due linee diverse di concepire la vita. Con mia madre Ada 43enne , invece c'è vero amore e grande rispetto, quando discute col babbo, tengo sempre la sua parte e lei apprezza molto; alta come mio padre, capelli neri, Prosperosa ma senza un filo di grasso, di seno mi pare porti una 4a o giù di lì. Lei, al contrario di mio padre ha un carattere molto solare, scherza con tutti, sorride sempre. Ho passato un periodo, dai 14 ai 16 anni, che cercavo spesso di spiarla alla ricerca delle sue intimità, specialmente durante gli amplessi col babbo. In quel periodo, la mamma era sempre la protagonista delle mie fantasie durante le sghe che mi sparavo; la desideravo più delle mie coetanee. Poi tutto passò ed iniziai a dedicarmi alle ragazzine, ma il più delle volte mi mandavano in bianco, sostenendo che il mio pene era troppo grosso per loro. Così per soddisfare le mie voglie, spesso mi rivolgevo alle prostitute, oppure mi masturbavo guardando qualche film porno. Da più di quaranta giorni mio padre era all'ospedale, aveva subito un intervento al cuore, ma ora le cose andavano bene, fra una settimana sarebbe tornato a casa,... a rompere le palle. Quella mattina, col permesso di mamma, dovevo recarmi a casa di un amico e con questi partire per trascorrere tre giorni al mare; ma quando arrivai a casa sua, lo trovai a letto con la febbre, così gli feci un pò di compagnia poi rincasai per tornare a dormire. Improvvisamente sentii delle voci provenire dalla sala, andai a curiosare rimanendo nascosto dietro la pianta sempreverde che divideva un angolo del salone, dall'igresso del reparto notte. Vidi seduti sul divano due uomini che avevo notato altre volte in paese; il più anziano, era un pensionato che non godeva certo di una buona fama, l'altro era un ragazzotto sulla trentina, quasi sempre disoccupato; mia madre dalla cucina la sentii dire >. >. Mia madre tornò con le bibite e si sedette in mezzo a loro, sicura di essere tra persone per bene >. Adesso che avevo capito cos'era successo, stavo per tornarmene a letto quando sentii il vecchio rispondere > la mamma tentennò un pò poi posò le labbra sulle guance dei due > e prima che lei realizzasse, l'afferrò per il mento e le ficcò la lingua in bocca, mia madre annaspava con le mani e rmase sbigottita da tanta sfacciataggine, poi fù la volta dell'altro, lei cercava di respingerlo, ma lui era troppo forte e la sua lingua aveva violato le sue labbra. Io ero combattuto, intervenire, o guardare fin dove si sarebbero spinti....guardai. Mia madre cercava di togliere le mani del pensionato dalle sue cosce e quelle del givane dal seno, combatteva come poteva ma la lotta era impari; fù quando le mani del vecchio raggiunsero le sue mutandine ed iniziarono a palparla che la vidi smettere di lottare. Ora lasciava che le mani del giovane le carezzassero i capezzoli e le mammelle grosse, mentre il vecchio le sfilava le mutandine; il giovane le succhiava la lingua ed i capezzoli, mentre il vecchio prese a soffiarle sulle cosce mentre saliva verso la fica. Quando mia madre sentì l'alito sui peli, spalancò le gambe per ricevere la lingua del pensionato; ora era lei a cercare le loro bocche con sempre maggior foga, mi sembrava molto arrappata, sarà dovuto alla lunga astinenza, pensai. Intanto i vestiti erano volati, i due cazzi turgidi erano saldamente in mano alla mamma che li menava delicatamente >. si chinò ed iniziò a succhiarli entrambi, intanto continuava a menarli, i due stavano comodamente appoggiati allo schienale del divano lasciandola fare per una buona mezz'oretta, poi la stesero sul divano e a turni la chiavarono > era vero, ho visto i suoi umori colare lungo l'asta che la pompava. L'hanno presa in tutti i modi, si sono fatti cavalcare, si sono fatti succhiare a loro piacere, l'hanno inculata a lungo, poi contemporaneamente hanno sborato, uno in bocca, l'altro dentro la fica. Durante quella scopata, l'ho vista per tre volte spalancare le cosce ed inarcare la schiena, per tre volte l'ho sentita gridare che godeva, che stava sborando; alla fine è crollata a terra sfinita. I due dopo essersi rinfrescati con la birra, le hanno ridato le cappelle da succhiare e leccare, poi l'hanno fatta inginocchiare sul divano e a turno l'hanno presa a pecorina. In quella posizione avevo una bella vista dei cazzi che entravano ed uscivano e della sua fica spalancata e fradicia che li riceveva, erano entrambi più grossi del cazzo di mio padre, ma col mio non c'era paragone; la chiavata è durata a lungo, tanto che ormai mia madre chiedeva pietà, che non ne poteva più; i due l'adagiarono sul tappeto e uno dopo l'altro le hanno scaricato buona parte della sbora nella fica, il resto sulle tette, in faccia, sui peli e nei capelli. Si sono rivestiti in fretta e sono spariti facendo sbattere la porta d'ingresso, mia madre rimase stesa a terra con le gambe e le braccia aperte, cercando di riprendere fiato, tanto sapeva che in casa non c'era nessuno.
A questo punto sono uscito dal mio nascondiglio, ancora in mutande e con un'erezione pazzesca e sono arrivato silenziosamente alle sue spalle, quando mi ha visto, ha cambiato colore, non sapeva dove nascondere la faccia, ma sopratutto non sapeva come nascondere la fica e le tette. mi sono sdraiato vicino a lei per tranquillizzarla > e l'ho baciata sulla fronte. >. > mentre le parlavo, le ho posato una mano sul seno e piano piano le spalmavo la sbora, intanto lei mi ha confessato di non avere mai goduto tanto e mi chiedeva cosa avevo visto di preciso. Io le dissi che l'avevo vista leccare , succhiare e bere; intanto con la mano stavo scendendo verso la fica continuando a spalmare la sbora che trovavo; che l'avevo vista prendere i loro cazzi ed infilarseli dentro la fica e poi chiavarli; le mie dita adesso erano dentro di lei tutte insozzate di sperma e la masturbavo, mia madre si agitava sotto le mie dita e mi lasciava fare. presi in bocca un capezzolo ed aspirai forte, poi la leccai tutta fino alla fica, sapeva di sesso, sapeva di sbora >, le presi una mano e la posai sul mio cazzo, lei sentendo la cosistenza alzò la testa per guardarlo >. mi posizionai tra le sue gambe, fù lei stessa ad indirizzare la cappella tra le labbra della fica, io dovevo solo spingere mentre spalancava le cosce; la chiavai a lungo prima di scaricarmi in lei, poi la portai a letto, era troppo distrutta per farla continuare. Il giorno dopo riprese la nostra vita come nulla fosse; fù lei una mattina a portarmi la colazione a letto, indossando una vestaglia trasparente e cortissima, si vedevano chiaramente i suoi capezzoli turgidi premere contro il tessuto e i peli della fica nuda; senza parlare, si sdraiò accanto a me, poi scese con la testa sotto le coperte, in un attimo mi ritrovai col cazzo duro nella sua gola, lo succhiò, lo leccò e mi mordicchiò la cappella facendomi impazzire. Mi scopò tutta la mattina, bevendomi la sbora ben due volte e la sera tornò a letto con me. Adesso sta sempre in casa senza mutande e quando mio padre non c'è scopiamo dove capita, sotto la doccia, sul tavolo della sala, sulla lavartrice; mi basta sollevarle la gonna ed infilarla, lei dice che per me è sempre disponibile..
 
Top
0 replies since 14/10/2009, 15:31   28238 views
  Share